I NEMICI DI MUSSOLINI
Charles F. Delzell
Einaudi Editore
Alla letteratura storiografica sul fascismo e la lotta antifascista, letteratura che per me è tuttora in via di elaborazione ed alla quale hanno dato finora il loro contributo le opere di Chabod, Alatri, Zangrandi, Salvatorelli e Mira, De Felice ecc., oltre le varie raccolte di "lezioni" e testimonianze, si è aggiunto (anche se il titolo non mi sembra il più adatto..., perchè non di nemici di Mussolini si tratta ma di nemici del fascismo) quest'opera di Charles F. Delzell, pubblicata da Einaudi), che, dal delitto Matteotti alla Resistenza, mette particolarmente in luce i fatti e gli uomini dell'antifascismo italiano.
Il libro è di uno studioso americano che, arrivato in Italia, con l'esercito americano, nel 1943, ebbe occasione di avvicinare capi notevoli dell'antifascismo e da essi attingere testimonianze sul ventennio.
Scrisse Luigi Longo che la Resistenza italiana deve considerarsi nata col fascismo stesso..., inizia, quindi la storia dell'antifascismo dal delitto Matteotti (quando si portò su piú larga base l'opposizione, fino ad allora limitata al campo socialista e comunista)..., coglie un momento cruciale e propulsivo dell'opposizione antifascista: il colpo di Stato del gennaio 1925 apriva la via alla fase piú acuta di quel fosco periodo della storia d'Italia, caratterizzata dall'imperversare del Tribunale speciale e dalla soppressione d'ogni libertà..., quindi l'emigrazione antifascista e, nel tempo stesso, l'attività clandestina in Italia del Partito Comunista (non esattamente, quindi, a mio avviso, il Delzell definisce "isolamento" dei comunisti questa loro particolare combattività, che si manifestò prima e dopo dell'epoca del Fronte Popolare).
Emergono da queste pagine le grandi figure dell'antifascismo, l'eroismo degli oscuri, la tenacia e l'audacia dei propagandisti, il sacrificio degli attentatori, il contributo eroico alla guerra in difesa della libertà della Spagna, la resistenza armata nella guerra di liberazione.
Attraverso questo libro, che offre un ricchissimo materiale informativo, emerge, almeno nelle sue linee essenziali, un quadro vivo degli sforzi compiuti dalla parte più avanzata del popolo italiano per la riconquista della libertà.
Il libro è di uno studioso americano che, arrivato in Italia, con l'esercito americano, nel 1943, ebbe occasione di avvicinare capi notevoli dell'antifascismo e da essi attingere testimonianze sul ventennio.
Scrisse Luigi Longo che la Resistenza italiana deve considerarsi nata col fascismo stesso..., inizia, quindi la storia dell'antifascismo dal delitto Matteotti (quando si portò su piú larga base l'opposizione, fino ad allora limitata al campo socialista e comunista)..., coglie un momento cruciale e propulsivo dell'opposizione antifascista: il colpo di Stato del gennaio 1925 apriva la via alla fase piú acuta di quel fosco periodo della storia d'Italia, caratterizzata dall'imperversare del Tribunale speciale e dalla soppressione d'ogni libertà..., quindi l'emigrazione antifascista e, nel tempo stesso, l'attività clandestina in Italia del Partito Comunista (non esattamente, quindi, a mio avviso, il Delzell definisce "isolamento" dei comunisti questa loro particolare combattività, che si manifestò prima e dopo dell'epoca del Fronte Popolare).
Emergono da queste pagine le grandi figure dell'antifascismo, l'eroismo degli oscuri, la tenacia e l'audacia dei propagandisti, il sacrificio degli attentatori, il contributo eroico alla guerra in difesa della libertà della Spagna, la resistenza armata nella guerra di liberazione.
Attraverso questo libro, che offre un ricchissimo materiale informativo, emerge, almeno nelle sue linee essenziali, un quadro vivo degli sforzi compiuti dalla parte più avanzata del popolo italiano per la riconquista della libertà.
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